- 2. ELIA SULL'OREB
In cammino verso l'Oreb
- 1
- Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti.
- 2
- Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dei mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli».
- 3
- Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi.
Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo.
- 4
- Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro.
Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri».
- 5
- Si coricò e si addormentò sotto il ginepro.
Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!».
- 6
- Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua.
Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi.
- 7
- Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino».
- 8
- Si alzò, mangiò e bevve.
Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
L'incontro con Dio
- 9
- Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?».
- 10
- Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti.
Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
- 11
- Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore».
Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
- 12
- Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.
- 13
- Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.
Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?».
- 14
- Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti.
Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
- 15
- Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco;
giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram.
- 16
- Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto.
- 17
- Se uno scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu;
se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo.
- 18
- Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca.
La chiamata di Eliseo
- 19
- Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt.
Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
- 20
- Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò».
Elia disse: «Và e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te».
- 21
- Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise;
con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.
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