- 3. GIOSIA E LA RIFORMA RELIGIOSA
Introduzione al regno di Giosia (640-609)
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- Quando divenne re, Giosia aveva otto anni;
regnò trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava Iedida figlia di Adaia.
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- Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Davide, suo antenato, senza deviare né a destra né a sinistra.
Scoperta del libro della legge
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- Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli:
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- «Và da Chelkia sommo sacerdote;
egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo.
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- Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio;
costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio,
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- ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio.
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- Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».
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- Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge».
Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse.
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- Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio».
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- Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro».
Safàn lo lesse davanti al re.
La profetessa Culda consultata
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- Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti.
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- Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re:
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- «Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato;
difatti grande è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».
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- Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere;
essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere.
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- L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me:
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- Così parla il Signore: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda,
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- perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dei per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani;
la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà!
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- Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,…
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- poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato.
Oracolo del Signore.
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- Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri;
sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.
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