- Zofar invita Giobbe ad allontanarsi dall’iniquità
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- Allora Zofar di Naama rispose e disse:
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- «Questa abbondanza di parole rimarrà forse senza risposta? Basterà quindi essere loquace per avere ragione?
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- Varranno le tue ciance a far tacere la gente? Farai dunque il beffardo, senza che nessuno ti contesti?
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- Tu dici a Dio: “Quel che sostengo è giusto e io sono puro in tua presenza”.
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- Ma volesse Dio parlare e aprire la bocca per risponderti
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- e rivelarti i segreti della sua saggezza, poiché infinita è la sua intelligenza! Vedresti allora come Dio dimentichi parte della tua colpa.
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- Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente?
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- Si tratta di cose più alte del cielo;
tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti; come le conosceresti?
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- La loro misura è più lunga della terra, più larga del mare.
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- Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi si opporrà?
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- Egli infatti conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l’iniquità.
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- Ma l’insensato diventerà saggio quando un puledro d’onagro diventerà uomo.
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- «Tu però, se ben disponi il cuore e tendi verso Dio le mani,
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- se allontani il male che è nelle tue mani e non alberghi l’iniquità nelle tue tende,
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- allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile e non avrai paura di nulla;
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- dimenticherai i tuoi affanni;
te ne ricorderai come d’acqua passata;
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- la tua vita sorgerà più fulgida del pieno giorno, l’oscurità sarà come la luce del mattino.
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- Sarai fiducioso perché avrai speranza;
ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro.
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- Ti metterai a dormire e nessuno ti spaventerà;
e molti cercheranno il tuo favore.
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- Ma gli occhi degli empi verranno meno;
non ci sarà più rifugio per loro e non avranno altra speranza che esalare l’ultimo respiro».
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