- 1
- Torna, torna, o Sulamita, torna, torna, che ti ammiriamo.
Perché ammirate la Sulamita come una danza a due schiere?
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- Come sono belli i tuoi piedi nei tuoi calzari, o figlia di principe! I contorni dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mano d’artefice.
- 3
- Il tuo ombelico è una tazza rotonda, dove non manca mai vino profumato.
Il tuo grembo è un mucchio di grano, circondato di gigli.
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- Le tue mammelle sembrano due gemelli di gazzella.
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- Il tuo collo è come una torre d’avorio;
i tuoi occhi sono come le piscine di Chesbon presso la porta di Bat-Rabbim. Il tuo naso è come la torre del Libano, che guarda verso Damasco.
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- Il tuo capo si eleva come il Carmelo e la chioma del tuo capo sembra di porpora;
un re è incatenato dalle tue trecce!
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- Quanto sei bella, quanto sei piacevole, amore mio, in mezzo alle delizie!
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- La tua statura è simile alla palma, le tue mammelle a grappoli d’uva.
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- Ho detto: «Io salirò sulla palma e mi appiglierò ai suoi rami».
Siano le tue mammelle come grappoli di vite, il profumo del tuo fiato, come quello delle mele,
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- e la tua bocca, come un vino generoso che cola dolcemente per il mio amico e scivola fra le labbra di quelli che dormono.
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- Io sono del mio amico, verso me va il suo desiderio.
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- Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiamo la notte nei villaggi!
- 13
- Fin dal mattino andremo nelle vigne;
vedremo se la vite ha sbocciato, se il suo fiore si apre, se i melograni fioriscono. Là ti darò le mie carezze.
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- Le mandragole mandano profumo, sulle nostre porte stanno frutti deliziosi di ogni specie, nuovi e vecchi, che ho serbati per te, amico mio.
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