- Non fate preferenze…
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- Fratelli miei, voi che credete nel nostro glorioso Signore Gesù Cristo, non fate preferenze personali.
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- Poniamo il caso che entri nella vostra chiesa un uomo con abiti di lusso e anelli d’oro;
e che entri anche un povero vestito male.
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- Ora, se coprite d’attenzioni il ricco, dandogli il posto migliore, ma dite al povero: «Tu stai lì in piedi, oppure siedi qui in terra, vicino al mio sgabello»,
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- non fate forse, dentro di voi, delle differenze e giudicate secondo cattivi pensieri?
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- Ascoltate, cari fratelli: Dio ha scelto quelli che sono poveri agli occhi del mondo per farli diventare ricchi di fede ed eredi del Regno dei Cieli, quel regno che egli ha promesso a tutti quelli che l’amano.
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- Eppure, dei due forestieri, voi avete disprezzato il povero! Non vi rendete conto che di solito sono proprio i ricchi quelli che vi opprimono e vi trascinano in tribunale?
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- E troppo spesso sono proprio loro che bestemmiano Gesù Cristo, di cui voi portate il bel nome!
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- Una cosa è certa: è bene che obbediate alla legge regale, così come la presenta la Scrittura: «Ama il prossimo tuo come te stesso».
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- Se invece fate delle distinzioni personali, disobbedite a questo comandamento e commettete peccato.
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- Chi osserva tutte le leggi di Dio, ma manca anche soltanto in un punto, si rende colpevole come se avesse violato tutta quanta la legge.
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- Perché Dio, che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere».
Ora, se tu non commetti adulterio, ma poi uccidi qualcuno, sei colpevole nei confronti di tutta la legge di Dio.
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- Pur essendo liberi di scegliere, voi dovrete essere giudicati, perciò badate bene a quello che fate e pensate;
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- perché Dio giudicherà senza misericordia chi non avrà avuto misericordia degli altri.
Ma se siete stati misericordiosi, per voi trionferà la misericordia di Dio e non sarete puniti.
La fede o le opere?
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- A che serve, fratelli miei, dire che avete fede e siete cristiani, se non lo provate con i fatti? Come può una fede del genere salvare qualcuno?
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- Se qualcuno dei vostri, uomo o donna che sia, ha bisogno di cibo e vestiti
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- e voi gli dite: «Arrivederci, e che Dio ti benedica! Riscaldati e mangia quanto vuoi», ma poi non gli date quello che gli occorre, a che gli servono le vostre parole?
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- Vedete, perciò, che non basta soltanto avere fede.
Dovete anche agire bene per dimostrare che l’avete. La fede che non si rivela con le buone opere non è affatto fede: è una cosa morta e inutile.
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- Qualcuno, però, potrebbe anche dire: «Tu hai la tua fede, io, invece, faccio le buone opere».
Al che, io risponderei: «Dimostrami come può esistere la tua fede senza le opere, se sei capace, perché io posso mostrarti la mia fede con le opere che compio!»
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- C’è ancora fra voi chi pensa che «soltanto credere» sia abbastanza? Per esempio, tu credi che c’è un solo Dio.
È giusto, ma anche i demòni lo credono, tanto da tremare di terrore!
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- Sciocchi! Quando mai imparerete che «credere» non serve a niente, se non fate ciò che Dio vuole da voi? La fede che non produce buone opere non è vera fede.
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- Perfino nostro padre Abramo fu riconosciuto giusto da Dio per ciò che fece, quando fu pronto ad obbedire al Signore al punto di immolare suo figlio Isacco sull’altare!
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- Vedete, per la sua fede in Dio, Abramo era pronto a fare qualsiasi cosa il Signore gli avesse ordinato: dunque la sua fede divenne perfetta proprio per mezzo delle azioni, delle sue buone opere.
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- E fu così che si avverò ciò che dicevano le Scritture: «Abramo credette in Dio e il Signore lo dichiarò giusto ai suoi occhi».
Egli fu perfino chiamato «l’amico di Dio».
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- Vedete perciò che un uomo è salvato anche in base alle opere, e non soltanto per la fede.
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- La prostituta Raab ci offre un altro esempio del genere.
Raab fu dichiarata giusta per le sue opere, quando ospitò gl’inviati degli Israeliti e li fece partire per una strada sicura.
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- Insomma, come il corpo senza spirito è morto, così anche la fede è morta, se non produce buone opere.
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